sabato

Tremendamente insopportabile


Quando sono così mi darei delle martellate in testa, davvero. Sono proprio stronza, nient'altro che stronza. Insofferente anche, eccessivamente irritabile ed esageratamente arrogante. Credo che chiunque mi conosca non possa immaginare che io sia in grado di essere anche così. Appaio sempre pacata e tranquilla, stento ad incazzarmi anche quando ne sarei in diritto, evito perfino eccessivi musi lunghi.
Purtroppo se c'è qualcuno che è a conoscenza di questo mio lato oscuro sono senza dubbio i componenti della mia famiglia. Loro si che sanno quanto io sia davvero insopportabile.
Non so quale sia realmente il mio problema. Vorrei risolverlo, per questo ho provato ad appuntarmi una breve lista delle cose che potrei fare a proposito. Normalmente scrivermi i propositi, gli impegni, o semplicemente le cose che devo ricordarmi di fare, mi aiuta sempre, spero che possa riuscire anche ad indirizzare i miei comportamenti.

Punto primo
: non somatizzare= devo assolutamente smettere di somatizzare quando un qualcosa non va; tendo troppo a far scorrere situazioni che mi hanno infastidito, non rispondere con decisione su cosa voglio o non voglio fare. Questo potrebbe essere un motivo per cui ad un certo punto il mio grado di insoddisfazione, arrivato a livelli esasperati, non può far altro che portarmi ad esplodere.

Punto secondo
: devo assolutamente smettere di pensare, inconsciamente ed automaticamente, che ci sono persone a cui posso rispondere male ed altre no. Certo il sangue del mio sangue rimarra sempre tale, certamente loro mi vogliono più bene di chiunque altro, ma questa non è una giustificazione per farlo. Odio quando lo si da per scontato con me e non vedo perchè dovrei fare uguale.

Punto terzo
: ascoltare, sorridere e abbracciare= i propositi sono sempre buoni, ma non li metto mai in atto. Tutto il bene che voglio, l'affetto che sento e di cui spesso scrivo, dovrò dimostrarlo in qualche modo. Ammiro tanto mio padre e sarei contenta di assomigliargli il più possibile, ma per quanto riguarda i rapporti interpersonali spero di saper sforzarmi e avere risultati migliori di lui.

Punto quarto
: lavorare sull'irritabilità= non è possibile che una persona sia così tanto insofferente. Mi scaldo troppo, senza motivo. Devo cercare di controllarmi, di regolarmi.

Tante volte mi sono accorta, provandolo sulla mia pelle, che le persone si conportano male, senza tante attenzioni, con chi se lo possono permettere, o forse con chi glielo permette. Dovrei cominciare ad avere meno riguardi con chi non ne ha poi così tanti con me; d'altra parte dovrei averne tanti di più con chi mi vuole bene nonostante i miei musi lunghi o le mie rispostacce. Scusate.

venerdì

Saper esagerare


Clodia non sapeva, non conosceva cosa volesse dire lasciarsi andare,farsi cogliere da un momento di irrazionalità, di inconsapevolezza delle proprie azioni. Non avrebbe saputo da che parte farsi nemmeno se per un giorno, solo un giorno, avesse deciso di vivere con maggior leggerezza. Oramai era come caduta in un turbine: nell’evitare di lasciarsi andare in cose e situazioni che aveva il timore di non poter gestire o controllare, ora si ritrovata bloccata e dipendente dai suoi stessi schemi mentali.
Dopo la ligata della sera prima con Noé non poteva non pensare a questo suo grande limite. Gliene aveva dette tante, e quando si arrabbiava, lui si arrabbiava sul serio: sicuramente non pensava veramente che lei fosse una puritana che non vuole divertirsi, una ventenne con la testa di una quarantenne, una pronta a puntare il dito contro un errore, contro qualcuno, ed in particolare contro di lui. Conscia di tanti suoi schemi, sapeva bene di non essere mai riuscita a lasciarsi andare come avrebbe voluto, né nel divertirsi, ne in amore, in niente.
Lui, al contrario, era pazzo, sfrenato, incontenibile; amante del divertimento senza limiti, senza orari, nei luoghi più impensati. Esagerava, esagerava in continuazione, questa era la cosa che sapeva far meglio, era il suo grande difetto. Tuttavia allo stesso tempo lei sentiva e riconosceva che quello fosse anche il suo più grande pregio.

La telefonata era durata non più di dieci minuti.

"Cosa credi che a me faccia piacere essere sempre così quadrata, così riflessiva, credi che anch'io non vorrei uscire senza pensare a niente, o stare anche solo un secondo libera da pensieri e preoccupazioni?"

"Tu ti prendi troppo a cuore ogni cosa, cerca di vivere certi momenti con maggior leggerezza, come momenti di puro svago. Sforzati di farlo, ti farà star meglio."

"Sai mi piacerebbe tanto riuscirci, mi piacerebbe riuscire a lasciarmi andare come fai tu, anche se tu a volte sei eccessivamente irresponsabile. Però mi piacerebbe riuscire a lasciarmi andare come te, a divertirmi pazzamente, ma c'è sempre qualcosa che mi blocca."

"Qualcosa, sei tu che ti blocchi da sola! Sai che io ti amo, ma a volte vorrei davvero che fossi meno schematica, meno arbitraria, meno responsabile. Non fraintendermi, non lo vorrei per me, ma per te."

"Lo so, lo so. E' per questo che tante volte vorrei essere come te."

Apatia momentanea

Saranno probabilmente le emozioni trattenute, le lacrime bloccate, o anche i sorrisi dovuti, gli interessi eclissati, ma quella di Clodia è al momento una vera e propria apatia. Incapace di prendere possesso di se stessa, dei suoi sentimenti, si sente gelida e congelata, come il clima che negli ultimi giorni sta attenuando le speranze di sole e di una primavera prematura.
A volte ha come l'impressione che le giornate e il tempo che le contraddistingue, siano in linea coi suoi sbalzi d'umore, anche se sarebbe più plausibile il contrario. Tuttavia le condizioni atmosferiche degli ultimi giorni sembravano intenzionate a congelare le emozioni e le lacrime conservate nelle palpebre rigonfie, come quelle della settimana scorsa la aiutavano nei dovuti sorrisi e nell'obbligata cortesia.

Quest'apatia, vista in questi termini, non è poi così incomprensibile. E' solo una chiara conseguenza dello scorrere degli eventi. Certo la irrita e la deprime esserne colta, vista la sua propensione al mantenersi continuamente attiva, produttiva e dinamica. Ma forse ogni tanto un pò di pensieri su di se, per cercare di riafferrare quel che si è, è l'unico modo per agire nel modo giusto.

Oggi si sta alzando il vento. Porterà via tutto, tutto cambierà, di nuovo, come sempre.

giovedì

addio


Cara Clodia, in questo momento così doloroso, ti porgo le mie più sentite condoglianze per il tuo zio deceduto, anche se tu non lo conoscevi quasi, non gli parlavi e non lo vedevi mai. Ti sono vicino e partecipo commosso al dolore che ti ha colpito.

Servio Tullio


Cara Clodia, sento distintamente quanto stai soffrendo in questo momento, vista la scomparsa del tuo zio per te quasi sconosciuto. So che ti sentirai straniata e quasi estranea, ma hai un posto in tutto questo. Sappi che ti sono vicina anche nella lontananza.

Lesbia


Cerca di essere forte, per te, per la tua famiglia e soprattutto per tuo padre. Ti sostengo col mio profondo affetto. Un abbraccio.

Verus


Non ci sono cose da dire in questi momenti, spero che Dio stia vicino alla tua famiglia.

Fatih


In tanti hanno scritto, in tanti ancora scriveranno.


Ho un momento tutto mio per capire il mio dolore. In questi giorni mi sono trovata catapultata fra pianti e gemiti, sentendo la responsabilità o il dovere di essere forte, di saper essere un sostegno. In realtà per la prima volta ero di fronte ad una morte che mi riguarda in prima persona, dentro sentivo la mancanza di quel diritto di poterla vivere in prima persona.

E' un dolore che confido solo a me stessa, ma purtroppo questo zio, che in tanti amavano, io neppure lo conoscevo. Devo ammettere che la sofferenza maggiore, nelle lacrime versate è stata scaturita da questa consapevolezza. E' stata la perdita di una bella persona che non ho mai conosciuto a fondo. E per questa mia mancanza non posso evitare di colpevolizzarmi, perchè anche da adulta quale sono non ho avuto la determinazione e la voglia di cambiare le cose.

In questi giorni guardavo mio padre e cercavo di sfuggire il suo sguardo, convinta che lui sapesse leggermi dentro questi pensieri. Stavo accanto a mio padre cercando di versare meno lacrime di lui, come per dirgli che se voleva facevo io per un pò quella forte e lui era libero per qualche secondo di sentire e sfogare quello che aveva dentro. Che sarebbe stato comunque grande e forte se si fosse lasciato andare per un pò.

So che non sono e non sarò mai forte come lui, ma credo che certe emozioni e determinate esperienze possano dare un contributo.


Spero che questa triste tragedia ci renda tutti più uniti attorno ai nonni, perchè chi più li curava purtroppo non è più accanto a noi. Spero che voglia essere un segnale per vedere che non posso essere una sconosciuta per mio cugino e mia zia, e viceversa. Spero che tutti quelli che ne hanno una possibilità, come mio padre, i miei nonni, mia zia e mio cugino e tutte le altre, numerose, persone che erano a salutarlo, tengano dentro il cuore le sue immagini, i momenti felici passati insieme. Io sono giorni che provo a cercarli, ma non riesco ad aggrapparmi a niente. Spero che lo zio resti ancora per un pò accanto a noi.


la settimana che preferisco

Nessuno realmente sa di cosa parlo quando dico che ero a lavorare. Daltronde tutti, al di fuori di via Montenapoleone, stanno continuando a vivere. Mentre io, o meglio noi, siamo trasportati in un universo parallelo, difficilmente immaginabile. Se non rispondi al telefono, se difficilmente trovi il tempo di scrivere un messaggio è perchè in questa settimana fuori dal tempo e dallo spazio tutto ha un corso proprio, tutto è estremamente folle.
In poche parole non è altro che l'andare e venire continuo di clienti, semplici negozianti di calzature, che ordinano le scarpe per la stagione seguente. Tu li fai accomodare, gli mandi una persona a seguirli e speri che comprino di più dell'anno prima. In realtà questo accade la prima mezzora della giornata: tutto il resto è eccitante delirio! Le persone cominciano ad arrivare come vogliono e senza senso, e per la legge del mercato devi accontentarli e seguirli, sfamarli e compiacerli.
Da ciò ne derivano momenti di grande confusione, in cui tutto è estremamente improvvisato e talvolta male organizzato, da darti l'impressione di incastrarsi per puro caso. Ma funziona, e all'esterno sembra anche tutto regolare.
Credo se così è, ci debba essere un motivo.
E credo anche che come sempre un buon lavoro dipenda in primo luogo dalle persone che lo compiono. Certo siamo assonnati, sbadati e a volte ritardatari, ma chi non lo sarebbe lavorando tante ore al giorno; certo a volte siamo ammusoniti e ci mettiamo un secondo a urlarci nel muso, ma è sempre meglio essere diretti, che falsi, bisogna esserlo già troppo nella vita di tutti i giorni che non ha senso farlo con persone vere; tante volte urliamo, sbraitiamo, ridiamo senza senso, c'è chi sbatte le cose a terra, chi diventa isterica e chi è un pò troppo quadrato. Ma se tutto ciò non accadesse credo che le cose non potrebbero andare così bene. Perchè nonostante tutto, alla fine di ogni estenuante giornata, abbiamo ancora la voglia di stare insieme, di ridere, di aprire bottiglie, di brindare e scherzare.
Da tanti punti di vista è la settimana peggiore, con più fatica, più stanchezza e più voglia di stare a casa la mattina seguente. Tuttavia è allo stesso tempo quella che preferisco.
Forse perchè ho trovato in chi convive con me questi momenti degli amici, più che dei colleghi. Delle stupende persone da scoprire e da ricordare.

martedì

fuori a pensare


Clodia è persa in un turbine che le impegna la mente e le intorpidisce i movimenti. Incapace di gestire la freneticità che le scorre attorno e la fuggente realtà carica di stimoli e conclusioni, rimanda ad attimi di maggior lucidità le riflessioni sulle nuvole che tanto spesso la sorreggono e la cullano.
Pare che siano nell'aria questi periodi di paralisi mentale.
Ma non c'è da temere, tornerà al più presto. Desiderosa di parole e pensieri.

Quello che sento

potrei parlare
discutere
stringere i denti
sorridere
mentire infinitamente
dire e ridire inutilità
mostrare falsa e ipocrita serenità
quando le parole si ribellano
favole
fiumi, mari di perplessità
non c'è una ragione per non provare
quello che sento
dentro
un cielo immenso
dentro
quello che sento
ho bisogno di stare con te
regalarti le ali di ogni mio pensiero
oltre le vie chiuse in me
voglio aprire il mio cuore a ciò che è vero
potrei parlare
discutere
stringere i denti
sorridere
soffrire infinitamente
trovare un senso all'inutilità
mostrare falsa e ipocrita serenità
quando le parole si ribellano
favole
fiumi, mari di perplessità
non c'è una ragione per non provare
quello che sento
dentro
un cielo immenso
dentro
quello che sento
ho bisogno di stare con te
regalarti le ali di ogni mio pensiero
oltre le vie chiuse in me
voglio aprire il mio cuore a ciò che è vero
..a ciò che è vero

La libertà di poter essere come ci si sente, senza falsità, senza ipocrisia. In un giorno fatto solo di sorrisi veri e sinceri.
La libertà di essere se stessi.