mercoledì

Aria di primavera

Testa pesante e affaticata.
Un dolore lancinante crepa le sue emozioni.
Era pronta ad essere felice gioiosa, ora completa.

L'aria di primavera turba la sua mente, indebolisce le sue membra?
Ci sono pensieri latenti che alimentano questa confusione?

E pensare che vorrebbe solo vivere i momenti, con intensità.

venerdì



Le mie parole corrono veloci
le lancio come bolle gioiose,
s'insinuano e innondano chi ho di fronte.
Dovrei fermarmi, vorrei,
ma non riesco se tutto attorno a me tace.

Le persone a volte ti stanno a fianco ed il momento dopo scompaiono,
i pilastri divengono fuscelli e tu capisci che da sola è una cosa da imparare.

sabato

Far finta di sapere cosa stai facendo è quasi lo stesso che farlo davvero.




Ho rinunciato a fare e mi sembrava giusto così. ma una parte di me sapeva che era solo la paura a muovermi, o meglio, a tenermi immobile.
Lo faccio sempre, questa è la verità. In realtà non mi si deve dare il tempo di decidere. Spesso e volentieri bisogna decidere il da farsi per me. C'è gente che non lo capisce e mi asseconda e ci sono persone che guardandomi negli occhi hanno già capito tutto.
Per questo sanno che non mi si deve dare troppo tempo, l'hanno capito subito che il tempo non mi serve affatto.

martedì


Uno spiraglio di sole entra dalla finestra.
Ed illumina la mia direzione.

Comincio a prendere forma.
Ho un ruolo e lo aspettavo. Ho un etichetta e ne sono felice.

Il sole è tornato ed ho ricominciato a correre.
Come una pazza vivo le giornate in maniera compulsiva.

Solo un tassello è mancante.
Un unico pezzo potrebbe completare il mio puzzle.
Distolgo lo sguardo dalla bella giornata di sole.
I miei occhi si posano sul mio quaderno e ciò che leggo sembra un monito inevitabile:
"Soltanto l'ardente pazienza, porterà al raggiungimento di una splendida felicità".




lunedì

You can fill my void

Le azioni riempiono i momenti, le giornate, che diventano settimane e poi mesi.
Le persone colorano gli istanti, arricchiscono i rapporti e danno un senso aggiunto all'esistenza.
Una città senza tali incontri è una città senza colori.

Cammino tra la folla, tra i tram in fila uno dietro l'altro come bisce senza coda. Ascolto una musica che scaldi il cuore, spento e avvizzito dal caos, dalla routine e dalla stanchezza delle membra. Le persone ti attraversano come se fossi un qualcosa di trasparente, insistente.
Io proseguo nella mia strada fatta di impegni presi ed ambizioni da soddisfare, imparo, cambio e produco.
"Produrre, produrre, produrre!"
Pare essere il motto della città.
"Lavorare. lavorare. lavorare!"
Quello delle persone che la abitano.
Le persone sono martellate da questi canoni, dai ritmi incessanti e caotici, tanto che decidono di chiudersi nelle loro barricate, siano esse stanze, monolocali, tuguri o prigioni, l'importante è stare chiusi nel proprio individualismo. La gente nelle città scappa, si chiude nel proprio nido, non vuole scoprirsi e mostrarsi.
Non si può essere troppo fragili o sensibili in questo mondo, non si può restare feriti da veloci frasi, dette con poca importanza, senza peso e nessun riguardo. E io mi domando come potrò sopravvivere alla mia voglia di persone, di amore, di condivisione, che malelingue definiscono tendenza a colmare il male di solitudine.
La città offre tanto. La città ha in sé le mille declinazioni in cui prendere forma, la città ha un elenco sterminato di opportunità, opzioni e alternative. Tuttavia quello che ero resta impresso in me, nel mio continuo mutare, crescere e scegliere: resto qui speranzosa che questa sete sia colmata, che il bisogno sia soddisfatto.

E ad un tratto penso a te, che sai colmare ogni mio vuoto.