sabato

Parole su una lavagna

Conscia della propria indole malinconica insoddisfatta, Clodia si apprestava ad entrare in una nuova fase della sua vita. Ne era decisa.
Gli incontri lasciano sempre una traccia, e mai arrivano per caso. E quell'incontro con il suo amico Verus, si era rivelato nuovamente veritiero e illuminante. Ci sono infatti alcune persone, che possono anche non vederti per un anno intero, non parlarti e non sapere nulla della tua vita, ma le loro parole, in quel banale pomeriggio piovoso, non sono le solite parole di circostanza, ma arrivano dritte al tuo cuore. Con certe persone il tempo che separa o i chilometri, possono annullarsi in un solo respiro, con un semplice sorriso.
Quello era successo quel giorno tra Clodia e il suo amico Verus.
Forse non è un caso che lui sia arrivato da lei proprio quando ne aveva più bisogno. Quando il lavoro non aveva più senso e il senso di colpa la attanagliava per questo, quando la solitudine le tornava a fare visita, quando un amore lontano era ancora lontano.
Quindi questo incontro e le parole che ne erano derivate, le avevano fatto prendere la decisione che si sarebbe dovuta sforzare, da lì in avanti di essere una persona positiva, una persona solare, che sa vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che vuoto. Basta pianti, momenti di sconforto e solitudine, quando si sentiva sola avrebbe preso la sua bici e con Ipod alle orecchie avrebbe attraversato la città in cerca di scorci interessanti e vari, questo avrebbe rasserenato il suo animo. Basta inconsapevole annoiamento, da ora se voleva stare a casa, l'avrebbe fatto, riempiendo il suo tempo nel migliore dei modi e non affliggendosi per la sua poca voglia di uscire. Basta tergiversare, era un inverno che lo faceva, ora che in teoria era arrivata la primavera era il momento di agire, di fare, di creare, di progettare.

Scripta manent, si diceva un tempo.
Che questo graffito possa essere per Clodia una finestra a cui affacciarsi e trarre guida nei momenti di sconforto.