sabato

Sabato e laMENTA


C'è odore di menta, in questo sabato pomeriggio.
Svogliatamente penso alle cose da fare, con la consapevolezza che la lista oggi non sia particolarmente obbligatoria. Mi piacciono questi momenti, in cui procastinare è lecito.

Il nostro pranzo per tre si è appena concluso e restiamo qui. Io e gli uomini della mia vita.
Ognuno nel suo angolo preferito della casa decide come proseguire la sua giornata.
Solitaria.

Mio padre sale sul suo tosaerba.
Questi momenti nella natura credo lo riportino alle sue origini. Al padre che se n'è andato e la madre che curava l'orto. Io lo guardo e sono felice di lasciarlo senza parole, senza le domande che a volte nemmeno io so fargli, senza turbamenti. Solo in mezzo al suo prato lo vedo leggero e felice.

Mio fratello è in cuffia oggi. E' diventato un collezionista di momenti e lo osservo in questo. Divide le sue giornate in pillole da gustarsi, in parentesi ben studiate, che solo un ingegnere potrebbe incastrare con tale maestria. Quando il relax non è congenito, è necessario pianificarlo.

Esce il sole. Sposto il tavolo per prendermi tutti i raggi che, da nuvole indefinite, riescono a farsi posto.
E resto qui, a guardarli.
Come la scimmietta di mio nonno, che abbracciandosi le gambe, se ne sta raccolta e silenziosa in giardino.