C'è un albero bellissimo davanti alla mia malinconica finestra. Un grade albero completamente verde. Di un verde carico di speranze, di sogni, di aspirazioni. Con un grosso tronco, carico di quel che è stato, quel che oramai è passato, ma che rimane indelebile ricordo di ciò che si è diventati. Senbra quasi urlare pace, in un turbinio di schiamazzi, di clacson furibondi e persone di corsa. Non accoglie nessuno la sua ombra, non c'è quasi spazio per un'ombra, in questa città di corsa. Somiglia a quell'albero in cui da babina io amavo andarmi a ranicchiare e confidare; come quell'enorme quercia meta delle mie passeggiate adolescenziali, ora lui è qui davanti alla mia finestra.
In questo luogo in cui io scopro me stessa, forse non c'è nemmeno tanto tempo e spazio per trovarsi.
In questo luogo in cui io scopro me stessa, forse non c'è nemmeno tanto tempo e spazio per trovarsi.
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