lunedì

E' da quando son piccola che amo scrivere un diario. Come per fare il punto della situazione, come per cercare di capire e afferrare cosa sono e dove voglio andare, come per rassicurarmi dopo una giornata storta. Non che una semplice pagina bianca possa avere portentosi poteri, ma scrivere le mie disavventure così come scorrono nella mia mente mi ha sempre recato un pò di sollievo.
Chissà perché.
Dopo una litigata con un'amica o un amore, dopo una delusione o un incomprensione, ma anche dopo un momento particolarmente felice o sereno.
Oggi sono qui a scrivere di come, forse stupidamente, abbia deciso di riaprire un capitolo che ormai sapevo non potesse far parte della mia vita, dei miei interessi. Ma l'ho fatto, forse solo perché ne ho bisogno, forse per essere più a posto con la mia coscienza, forse... Sinceramente in questo momento, non so bene il perché. So che un mese passa veloce, so che è stato il mio primo passo della mia crescita verso il mio futuro, per cui, anche questa volta non potrà che farmi bene.
Il fatto è che cercare di arrivare a fine giornata, sperare che le ore passino veloci, voler arrivare al venerdì, è un processo che mi infastidisce incredibilmente; anche se certamente "andare a lavorare" prevede anche questi meccanismi, che probabilmente sono pressoché automatici e inevitabili.
Daltronde le ore dovrebbero scorrere tranquille, secondo il loro naturale corso, perché mettergli fretta, tante volte scorrono troppo veloci e non si riescono neppure ad afferrare. Per esempio l'ultimo anno della mia vita è corso via freneticamente, senza neanche che mi riuscissi a rendere conto di cosa avveniva, senza riuscire precisamente ad afferrarlo, a rielaborarlo.
Lo so, mi sento una bambina a pensare tutto ciò, se lo sapesse mio padre non ne sarebbe di certo felice, lui che vive le sue giornate fra il lavoro e lo stress, solo per darmi la possibilità di essere qui in questo momento a crucciarmi, lui che forse non avrebbe nemmeno il tempo di stare a lamentarsi. Tuttavia, se non mi sfogo col mio diario con chi posso farlo!?
In fondo, mi piace soltanto credere che se un giorno farò un lavoro che mi piace, forse non vivrò le mie giornate in questo modo.
E questa è la mia speranza, l'ottimismo che in fondo mi contraddistingue. Sono io.

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