lunedì


Cuor di leone la chiamavano in giro. Ieri mattina una ragazza dai grandi occhi azzurri l'aveva incontrata dal fruttivendolo e le aveva detto, con gli occhi inondati di lacrime, "Come sei forte". Nella buchetta delle lettere aveva trovato qualche giorno prima un biglietto della portinaia - la Rosa era solita lasciare messaggi ai condomini su dei piccoli foglietti bianchi strappati dal suo taccuino delle lamentele - c'era sù scritto "A te e al tuo coraggio".
I suoi piedi erano cresciuti e cominciavano a darle una nuova stabilità nei movimenti. Aveva smesso di sbattere in ogni spigolo contundente e di cadere per le scale. Tuttavia, come spesso accade, la percezione che si ha di sé è estremamente lontana e indecifrabile rispetto all'immagine proiettata all'esterno.
Come mai anche il più distratto passante scopriva nei suoi occhi un cambiamento inaspettato? La profezia di un padre si era forse avverata ed era questo il momento di spiccare il volo, noncurante delle paure oramai scomparse, ma tenute nel taschino solo per nasconderci di tanto in tanto il volto?

La realtà era ben diversa da quella disegnata e progettata per anni, d'altronde anche il piano meglio definito può avere imprevisti da risolvere, figurarsi per lei che era una donna d'altri tempi.
Ora non le restava che scoprire ciò che stentava a vedere quando si specchiava allo specchio.

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